Terapia Cranio Sacrale
La Terapia CranioSacrale è molto utile nel caso di dolori cervicali e lombari, emicranie, gonfiore addominale, irregolarità intestinale, stanchezza cronica e stress.
Possono essere disturbi che si sono manifestati oggi, che a volte si ripresentano o che sono rimasti pur avendo fatto altre terapie.
La Terapia Craniosacrale è nata da una costola dell'osteopatia e lavora sulle cause profonde che sono alla base dei disturbi fisici.
Aiuta a migliorare la postura, la muscolatura, il funzionamento dell'apparato respiratorio e dell'apparato digerente. E' una tecnica non invasiva che può essere praticata anche su bambini, anziani e donne in gravidanza.
La Terapia Craniosacrale è un percorso, si lavora insieme sulle memorie corporee che sono frutto delle esperienze vissute. Queste memorie bloccano il normale funzionamento del nostro organismo creando così disturbi fisici. Liberando il fluire del Respiro Craniosacrale è possibile ridurre il disturbo e nel tempo farlo svanire.
Il mio compito è quello si ascoltare e sostenere la persona attraverso tocchi leggeri sul corpo rendendo così la terapia dolce e non invasiva.
STORIA DELLA TERAPIA CRANIOSACRALE
All'inizio del XX secolo William Sutherland, uno studente americano dell'ultimo anno di osteopatia, si trovò un giorno tra le mani il teschio di un adulto che aveva le ossa separate una dall'altra e rimase stupito perché aveva studiato che il cranio di una persona adulta ha una struttura rigida con suture fuse. Decise così di approfondire lo studio del cranio.
Scoprì che appoggiando le mani sulla propria testa poteva sentire un lieve movimento ritmico, come se avvenisse una respirazione. Comprese che era un meccanismo respiratorio indipendente e primario, cioè era alla base degli altri movimenti ritmici vitali come il battito cardiaco e la respirazione polmonare. Definì questo movimento “Il Respiro della Vita”.
Progettò un casco fatto di bende e cinghie di cuoi con il quale sperimentò su di sé gli effetti che aveva quando andava a fare pressione nelle diverse zone del cranio.
Inizialmente il suo lavoro fu rifiutato in blocco dagli osteopati di scuola tradizionale, ma avendo avuto risultati clinici impressionanti attirò un piccolo gruppo di osteopati che vollero studiare con lui.
Era nata l'osteopatia craniale e intorno agli anni trenta il Dr. Sutherland iniziò ad insegnarla agli altri osteopati.
A metà degli anni sessanta il Dr. John Upledger approfondì l'osteopatia craniale e intraprese una sua strada. Capì che il trauma aveva un forte impatto sul meccanismo respiratorio primario e sviluppò un approccio combinato mente e corpo chiamato somato-emotional-release (rilascio-somato-emozionale). Fece molto per divulgare il lavoro craniosacrale nel mondo.
Coniò il termine “Terapia Craniosacrale” per differenziare gli approcci terapeutici che aveva sviluppato e per poter insegnare questa pratica ai non osteopati.
Ovviamente ci fu una forte opposizione da parte degli osteopati e ancora oggi è fonte di discussione e dibattiti. Tuttavia molti professionisti ritengono che la Terapia Craniosacrale possa essere integrata alla cura della salute per conto proprio senza bisogno della pratica osteopatica.
Fabiola Moretti